10 settembre 1979. Partito da Kinshasa il 9 settembre 79, sono arrivato per la prima volta a Roma, la città eterna. Era una mattina fresca con un sole praticamente dolce. Siamo artivati con l'aero di Air Zaire che chiamavamo Air Peut Etre. Ero con i miei compagni di lotta: Benjamin Fala, Faustin Mampuya, Flavien Busina e Jean-Pierre Gavuka. Tutti morti nel fratempo. Pace alle loro anime!
Mi ricordo benissimo di quel giorno. C'era Afif con Dominic ad accoglierci all'aeroporto. Abbiamo preso l'autobus da Fiumicino a Termini. Di là un taxi fino al Collegio Urbano. Prima di vedere il Padre Rettore, ci ha ricevuto Padre Pierre Nguyen van Tot, vietnamiese che era il vice-rettore. Un padre molto semplice e gentile. Parlava italiano, francese, tedesco e inglese perfettamente. Come avevo male agli orrechi, mi ha spiegato che eta a causa del viaggio sull'aero, una reazione all'altitudine. Me lo ricordo ancora ogni tanto che viaggio con l'aero.
La cosa stupenda per me era l'incontro com studenti venuti da tutte le parte del mondo. Un collegio veramente internazionale. Ero molto stanco per gustare l'ambiente del collegio. Tutto mi sembra bene organizato. Quel giorno hó conosciuto Jean-Roger Lumu, della diocesi di Luiza, pace a sua anima. E' diventato uno dei mei più grandi amici nella vita.
La sera di quel giorno è arrivato Arnold Francis, un diaccono venuto da Antigua, West Indies. Sentivo parlare di questa isola per la prima volta. Cosi l'inglese appreso a Kalonda e a Mayidi mi ha servito dal primo giorna a Roma. Per l'italiano avevo già qualche nozione. Avevo preso da Zéphyrin Mukangu a Kenge un "Italien sans peine" che mi aveva aiutato benissimo. Conoscevo l'italiano cosi bene che la gente mi credeva di essere un anziano.
La tradizione è che il collegio è aperto dal 10 settembre al 10 luglio dell'anno che segue. Cosi siamo arrivati il 10 di settembre 79.
Non pratico più la lingua italiana da anni. Ho ancora degli amici: Leo, Lodo, Marina, Carla, Don Franco... e il papa tedesco che ho conosciuto dal tempo che era a Monaco. Tanti ricordi anche se quaranta anni sono passati già.
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