Quando sono arrivato a Perugia, mi sono chiesto perché non ci ero mai venuto quando vivevo a Roma. La vita è complicata a volte.Una città particolarmente interessante e splendida che mi fà pensare a Venezzia senza la mare. Le montagne rendono il traffico molto difficile. Una città dove la gente sembra come dei rati che si nascono nei loro nesti. Pero una bellissima città dell'Umbria che ha un significato storico importantissimo.Una città che non avevo mai trovato una ragione da visitare.
La conferenza che mi ha portato qui è sulle lettere e gli arti. Pur essendo in Italia la conferenza si fà in inglese all'Umbria Institute. Tutti parlano inglese non lo so' perché. Ben organizzato, il programma è rispetato anche sé qualche persona cerca di parlare più degli altri. Normale! La mia presentazione fatta ieri era intitolata "Writing in Postcolonial Context: Peripheral Francophonies". Infatti, per quelli che seguono le miei publicazioni, si trata del mio ricentissimo libro: Ecritures en situation postcoloniale: Francophonies périphériques (Saarbrücken: EUE, 2013). Discuto le mie ultime tesi sul rapporto tra Postcolonial Theory e Francophonie. Un soggetto attraversato da controversi terribili tra l'Establishment francese e quelli che usano il francese come lingua di amministrazione, di cultura o di scrittura. Ne parlo sempre, e ne parlero' un altra volta.
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